Parrocchiale dei Santi Nazario e Celso
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Prasco (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | Piazza della Chiesa |
Nell'anno 1575 il Pontefice Sisto IV soppresse molte Pievi, essendosi la popolazione spostata verso il centro civile in vicinanza dei castelli medioevali per avere protezione.
Anche la popolazione praschese spostatasi per potersi difendere meglio dai barbari invasori e dai saraceni si stabilirono sulla sponda sinistra del torrente Caramagna, costruendo contemporaneamente il Castello e la nuova Chiesa Parrocchiale sempre dedicata ai Santi Nazario e Celso.
Il primo parroco che ricorda la storia di Prasco si chiamava Don Bistolfi Giorgio e diresse tale parrocchia dal 1591 al 1612.
Contemporaneamente alla Chiesa fu costruita la Casa Canonica, infatti nell'archivio parrocchiale nei registri "Stati d'anime" ha inizio la scritturazione dal 1591, come previsto dal Concilio di Trento. Nel 1595 un violento incendio distrusse la Casa Canonica e andarono distrutti i registri, del 1593, 1594 e 1595. Tutti gli altri registri erano religiosamente conservati e aggiornati per circa quattrocento anni, ma andarono quasi totalmente distrutti nell'atto vandalico dell'impresa edile che dovendo ristrutturare la Casa Canonica trasformata in condominio, trasportò l'archivio parrocchiale nell'Oratorio, senza autorizzazione alcuna essenza e senza tener tale archivio nel dovuto riserbo e custodia.
La Chiesa parrocchiale costruita ad unica navata verso la fine del 1500, essendo la popolazione molto più numerosa di ora e la fede religiosa molto più sentita, abbisognava di ampliamento, prima però necessitava ristrutturare il campanile pericolante.
Il progetto del Campanile redatto dal Geom. Piana Guido di Acqui fu affidato per l'esecuzione all'Impresa Rapetti Matteo di Morsasco.
Il 5 giugno 1904 fu iniziato il ponteggio che richiese 28 giornate di lavoro.
L’abbattimento della vecchia cupola richiese 14 giornate di lavoro.
La costruzione della nuova cupola fu iniziata il 15 giugno 1904 e richiese 102 giornate di lavoro e l’intonacatura ne richiese 18.
Complessivamente la spesa sostenuta fu di L. 550 di manodopera e di L. 600 di materiale edile.
Il parroco Don Alessandro Da Casto curò i lavori di intonacatura, ripristino dei cornicioni in cemento, fasce cantonali e rispettive tinte in triplice mano.
Rifacimento di due quadranti dell’orologio, la saldatura di tutta la cupola e i canali di scolo.
Risistemazione della croce e del parafulmine
Tali lavori pattuiti al prezzo di L.550 da pagarsi in due rate: L.250 nel mese di Luglio 1904 e L.300 dell'anno 1905. Per il collaudo di tale opera avvenuto il 7/12/1909 il Geom. Piana Guido di Acqui veniva compensato con L.50. Ricevuta con marca da bollo di L.1
Nel primo decennio del 1900 il Parroco Don Marco Veggi incaricava l'Ing. Ivaldi Luigi di Acqui di predisporre il progetto per la costruzione della navata destra della Chiesa parrocchiale seicentesca.
Il 12 Gennaio 1912 tale progetto fu affidato all'appaltatore Repetto Paolo di Ovada che iniziava i lavori dopo essersi aggiudicato l'appalto il 21/04/1913 per L.5548,41 con il ribasso d'asta di L.0,75 pari a L.41,61.
I lavori consistono in: Demolizione tetto e volta, apertura 2 archi, costruzione fondamenta e mura 2’ navata. Ricostruzione volta delle due navate con relativo tetto e grondaie. I pagamenti dovevano avvenire: 1/3 dell'ammontare durante i lavori, 1/3 dopo un mese dall’ultimazione lavori e 1/3 saldo dopo il collaudo.
Per la costruzione del tetto della Chiesa parrocchiale e della seconda navata la spesa sali a L.7.OOO. Con delibera della fabbriceria presieduta dal parroco Don Veggi il 26/4/1913 poiché la Chiesa era stata chiusa al pubblico dal 10/1/911 su ordinanza del Sindaco perchè pericolante, cosi fu dichiarata dal perito Ing. Luigi Ivaldi.
La spesa fu sostenuta con L.15OO di economia di bilancio, L. 1091 da colletta fra la popolazione, L.5OO quale contributo del Comune, L.8OO dal reimpiego dei fondi accantonati con la vertenza Fallabrino, L.651 di rendita annua di certificati nominativi L.84,8O donati dalla Confraternita di A. Giovanni Battista già del SS. Sacramento col ricavato di un festa di beneficenza.
Nel 1920 fu costruito l'altare della Madonna di Lourdes dall'Impresa Ratto Matteo e furono dipinti i due medaglioni dei Santi protettori e di Maria Ausiliatrice.
Il Cav. Luigi Don Bruno parroco dal 1930 al 1946 fece costruire nel 1,31 l'altare del Sacro Cuore e nel 1940/41 fece costruire il tronetto in marmo sull'altare maggiore con marmi somiglianti al ricco altare seicentesco di origine patrizia genovese.
Nel 1942 fu rifatta la facciata in travertino. Nel 1941 fu rifuso il campanone perchè leso. Nel 1942 furono requisite le tre campane più grandi per fonderle per fare cannoni. Appena terminata la guerra le campane furono recuperate e rimesse in funzione.
Nell'Agosto 1946 Don Biagio Pansecco veniva nominate parroco in sostituzione a Don Luigi Bruno chiamato a dirigere il Seminario di Acqui in qualità di Economo.
Nel 1950 furono rinfrescate le pitture interne. Nel 1960 fu rifatto il pavimento con gli attuali marmettoni. Nel 1986 fu rifatto il tetto della Chiesa e ripristinato l'intonaco del campanile dalla Ditta Adorno Domenico. Nel 1970 la Chiesa fu dotata di riscaldamento ad aria con bruciatore a gasolio. Nel 1987 il campanile fu dotato di installazione elettronica per il suono delle campane con un programmatore sicuro e regolabile installato dalla Ditta Capanni di Acqui.
Nel Giugno 1991 il Comune incaricava la stessa Ditta Capanni a rifare i due quadranti e a far funzionare le lancette ferme da oltre cinquant'anni con la spesa di L.6.000.000
Anche la popolazione praschese spostatasi per potersi difendere meglio dai barbari invasori e dai saraceni si stabilirono sulla sponda sinistra del torrente Caramagna, costruendo contemporaneamente il Castello e la nuova Chiesa Parrocchiale sempre dedicata ai Santi Nazario e Celso.
Il primo parroco che ricorda la storia di Prasco si chiamava Don Bistolfi Giorgio e diresse tale parrocchia dal 1591 al 1612.
Contemporaneamente alla Chiesa fu costruita la Casa Canonica, infatti nell'archivio parrocchiale nei registri "Stati d'anime" ha inizio la scritturazione dal 1591, come previsto dal Concilio di Trento. Nel 1595 un violento incendio distrusse la Casa Canonica e andarono distrutti i registri, del 1593, 1594 e 1595. Tutti gli altri registri erano religiosamente conservati e aggiornati per circa quattrocento anni, ma andarono quasi totalmente distrutti nell'atto vandalico dell'impresa edile che dovendo ristrutturare la Casa Canonica trasformata in condominio, trasportò l'archivio parrocchiale nell'Oratorio, senza autorizzazione alcuna essenza e senza tener tale archivio nel dovuto riserbo e custodia.
La Chiesa parrocchiale costruita ad unica navata verso la fine del 1500, essendo la popolazione molto più numerosa di ora e la fede religiosa molto più sentita, abbisognava di ampliamento, prima però necessitava ristrutturare il campanile pericolante.
Il progetto del Campanile redatto dal Geom. Piana Guido di Acqui fu affidato per l'esecuzione all'Impresa Rapetti Matteo di Morsasco.
Il 5 giugno 1904 fu iniziato il ponteggio che richiese 28 giornate di lavoro.
L’abbattimento della vecchia cupola richiese 14 giornate di lavoro.
La costruzione della nuova cupola fu iniziata il 15 giugno 1904 e richiese 102 giornate di lavoro e l’intonacatura ne richiese 18.
Complessivamente la spesa sostenuta fu di L. 550 di manodopera e di L. 600 di materiale edile.
Il parroco Don Alessandro Da Casto curò i lavori di intonacatura, ripristino dei cornicioni in cemento, fasce cantonali e rispettive tinte in triplice mano.
Rifacimento di due quadranti dell’orologio, la saldatura di tutta la cupola e i canali di scolo.
Risistemazione della croce e del parafulmine
Tali lavori pattuiti al prezzo di L.550 da pagarsi in due rate: L.250 nel mese di Luglio 1904 e L.300 dell'anno 1905. Per il collaudo di tale opera avvenuto il 7/12/1909 il Geom. Piana Guido di Acqui veniva compensato con L.50. Ricevuta con marca da bollo di L.1
Nel primo decennio del 1900 il Parroco Don Marco Veggi incaricava l'Ing. Ivaldi Luigi di Acqui di predisporre il progetto per la costruzione della navata destra della Chiesa parrocchiale seicentesca.
Il 12 Gennaio 1912 tale progetto fu affidato all'appaltatore Repetto Paolo di Ovada che iniziava i lavori dopo essersi aggiudicato l'appalto il 21/04/1913 per L.5548,41 con il ribasso d'asta di L.0,75 pari a L.41,61.
I lavori consistono in: Demolizione tetto e volta, apertura 2 archi, costruzione fondamenta e mura 2’ navata. Ricostruzione volta delle due navate con relativo tetto e grondaie. I pagamenti dovevano avvenire: 1/3 dell'ammontare durante i lavori, 1/3 dopo un mese dall’ultimazione lavori e 1/3 saldo dopo il collaudo.
Per la costruzione del tetto della Chiesa parrocchiale e della seconda navata la spesa sali a L.7.OOO. Con delibera della fabbriceria presieduta dal parroco Don Veggi il 26/4/1913 poiché la Chiesa era stata chiusa al pubblico dal 10/1/911 su ordinanza del Sindaco perchè pericolante, cosi fu dichiarata dal perito Ing. Luigi Ivaldi.
La spesa fu sostenuta con L.15OO di economia di bilancio, L. 1091 da colletta fra la popolazione, L.5OO quale contributo del Comune, L.8OO dal reimpiego dei fondi accantonati con la vertenza Fallabrino, L.651 di rendita annua di certificati nominativi L.84,8O donati dalla Confraternita di A. Giovanni Battista già del SS. Sacramento col ricavato di un festa di beneficenza.
Nel 1920 fu costruito l'altare della Madonna di Lourdes dall'Impresa Ratto Matteo e furono dipinti i due medaglioni dei Santi protettori e di Maria Ausiliatrice.
Il Cav. Luigi Don Bruno parroco dal 1930 al 1946 fece costruire nel 1,31 l'altare del Sacro Cuore e nel 1940/41 fece costruire il tronetto in marmo sull'altare maggiore con marmi somiglianti al ricco altare seicentesco di origine patrizia genovese.
Nel 1942 fu rifatta la facciata in travertino. Nel 1941 fu rifuso il campanone perchè leso. Nel 1942 furono requisite le tre campane più grandi per fonderle per fare cannoni. Appena terminata la guerra le campane furono recuperate e rimesse in funzione.
Nell'Agosto 1946 Don Biagio Pansecco veniva nominate parroco in sostituzione a Don Luigi Bruno chiamato a dirigere il Seminario di Acqui in qualità di Economo.
Nel 1950 furono rinfrescate le pitture interne. Nel 1960 fu rifatto il pavimento con gli attuali marmettoni. Nel 1986 fu rifatto il tetto della Chiesa e ripristinato l'intonaco del campanile dalla Ditta Adorno Domenico. Nel 1970 la Chiesa fu dotata di riscaldamento ad aria con bruciatore a gasolio. Nel 1987 il campanile fu dotato di installazione elettronica per il suono delle campane con un programmatore sicuro e regolabile installato dalla Ditta Capanni di Acqui.
Nel Giugno 1991 il Comune incaricava la stessa Ditta Capanni a rifare i due quadranti e a far funzionare le lancette ferme da oltre cinquant'anni con la spesa di L.6.000.000
http://www.iislevimontalcini.it/sitob/Prasco/chiese.htm